About some temporary wool stories
"You never bathe in the same river twice." - Heraclitus
The work presented for Salone del Mobile 2022 is an immersive installation - in progress - that has been nourished by the fruitful collaboration between Moroccan contemporary artist Amine El Gotaibi and the Beni Rugs studio, based in the outskirts of Marrakech. This work is the result of a synergy found in a shared aesthetic language, common principles, and an exchange between the ancestral craft traditions of Morocco and contemporary conceptual thinking, where the artist entered an instructive and intimate dialogue with the women weavers of Beni Rugs.
In response to Beni Rugs' invitation, Amine El Gotaibi did not want to limit himself to a decorative or even scenographic exercise. Nor did he opt for a one-way artistic production. Thus, he invited the weavers of Beni Rugs to experience his exhibition Visite (MCC GALLERY, 2021-2022) where they had the opportunity to discover, amongst others, Perspective de brebis (2018) and Perspective de Séduction (2019), two major projects involving the animal and its wool; the common thread of the narrative.
One thing leading to another, El Gotaibi paints a portrait full of collective symbols and nostalgia, linking the history of a country, and of an entire continent, to the lives of these weavers who carry in their hands the trace of a distant Numidian land. This is the approach that the artist takes: by weaving together with them this gigantic natural woollen form, he demonstrates the magic of the craft and captures the fluid time that never ceases to escape us.
Like the Héraclian river, Amine El Gotaibi delivers a work in progress and tends to bring up the current of Time: the stories of these women flow through the woolen threads. They flow like the blood in the veins of a single, unified body, like the letters and anecdotes of the indivisible corpus of a civilisation in perpetual transformation. Here, everything flows but remains static: the natural wool travels from the production space in Tamesluht (Marrakech) to the exhibition space (Milan), and will eventually cross the Mediterranean again to return to the Atlas Mountains, the eternal symbol of national dignity and resistance.
Di alcune storie temporanee in lana
“Non ci si bagna mai due volte nello stesso fiume” – Eraclito
L'opera presentata al Salone del Mobile 2022 è un'installazione immersiva in progress che si è nutrita della fruttuosa collaborazione tra l'artista marocchino Amine El Gotaibi e il laboratorio Beni Rugs. Questo lavoro è il risultato di una condivisione di principi estetici e di uno scambio tra le tradizioni artigianali ancestrali del Marocco e il pensiero concettuale contemporaneo, in cui l'artista ingaggia un dialogo istruttivo e interattivo con le tessitrici.
In risposta alla proposta di collaborazione di Beni Rugs, l'artista Amine El Gotaibi non ha voluto limitare il suo intervento a un esercizio scenografico o decorativo, né ha optato per una produzione artistica unilaterale. Così, ha invitato alla sua mostra Visite (MCC GALLERY, 2021-2022) le tessitrici di Beni Rugs, che in quella circostanza hanno avuto l'opportunità di scoprire, tra le altre cose, Perspective de brebis (2018) e Perspective of seduction (2019), due grandi progetti che fannodell'animale e della sua lana ilfilo conduttore del racconto.
A poco a poco, El Gotaibi disegna un ritratto carico di simboli collettivi e di nostalgia individuale, legando la storia di un paese, e di un intero continente, alla vita di queste tessitrici che portano nelle loro mani le tracce di una lontana terra numidica. Ed ecco l'approccio che adotta l'artista: intrecciando con loro questa forma gigantesca in lana naturale, mostra la magia dell'artigianato e cattura il tempo fluido che continua a sfuggirci.
Come il fiume eracliteo, Amine El Gotaibi ci regala un'opera in divenire e tende a far risalirela corrente del Tempo: le storie di queste donne scorrono attraverso i fili di lana. Scorrono come sangue nelle vene di un corpo unico e unificato, come le lettere e gli aneddoti del corpus indivisibile di una civiltà in perenne trasformazione. Qui tutto scorre ma resta immobile: la lana naturale viaggia dallo spazio produttivo di Tamesluht (Marrakech) allo spazio espositivo (Milano), e infine attraverserà il Mediterraneo per raggiungere la catena montuosa dell'Atlante, eterno simbolo di dignità nazionale e resistenza.